Aumento di patologie sessuali: responsabili i rapporti non protetti

Allarme malattie sessualmente trasmissibili: al primo posto la sifilide

In Italia sono in continuo aumento le malattie sessualmente trasmissibili, in particolare clamidia, gonorrea, herpes genitale e verruche genitali e, con grande sorpresa, al primo posto tra le patologie sessuali maggiormente diffuse nella nostra penisola, compare la sifilide. Si tratta di una malattia sessuale quasi scomparsa all’inizio del nuovo millennio, ma che attualmente sta pericolosamente ricomparendo sia negli Stati Uniti che nel nostro continente.

In particolare, le statistiche indicano che nel nostro paese si è passati negli ultimi 10 anni da 150-200 casi all’anno ad oltre 1.500, rivelando un aumento preoccupante. A questo si aggiunge la diffusione delle altre malattie sessualmente trasmissibili, la cui causa principale è da ricercare nei rapporti sessuali non protetti praticati con partner diversi e che sembrano essere un’abitudine radicata negli adolescenti.

Patologie sessuali: i giovani i maggiori bersagli

Nel mirino delle malattie sessualmente trasmissibili finiscono soprattutto gli adolescenti che sperimentano il sesso precocemente e risultano essere disinformati e promiscui, praticando rapporti sessuali non protetti con partner diversi. Infatti, sono proprio i giovani i primi a cadere nella rete di patologie sessuali come la clamidia, in aumento del 2%, la sifilide che sembrava scomparsa e di tutte quelle malattie che si contraggono perché si fa sempre più sesso con chiunque, facendo registrare un lento ma costante aumento del fenomeno.

In particolare, le vittime ideali delle malattie sessualmente trasmissibili sono i cosiddetti “bad guy” all'italiana, ovvero i ragazzi alla ricerca incessante dell'avventura di una sera, noncuranti dei rischi che corrono e restii all’utilizzo del profilattico. Inoltre, sesso e droga sembra essere un connubio che moltiplica i rischi, infatti, come dicono gli esperti, “l'uso di sostanze stupefacenti non fa che aggravare le malattie, interferendo anche con l'azione dei farmaci”.

Malattie sessualmente trasmissibili: l’importanza di una diagnosi tempestiva

Uno dei più grandi limiti della prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili non è soltanto il mancato utilizzo del preservativo, ma anche l’assenza di consapevolezza e la superficialità che portano, soprattutto i giovani, a non rivolgersi tempestivamente ad un medico. Di conseguenza, alla diagnosi delle patologie sessuali si arriva con circa 6-8 mesi di ritardo, con tutta una serie di complicazioni e con una maggiore difficoltà nel trattamento della malattia stessa.

Invece, basta un semplice prelievo di sangue per identificare con precisione la malattia da cui si è affetti, che può essere eseguito in forma gratuita e anonima recandosi presso gli ambulatori MTS presenti nella propria città, senza necessità di prendere appuntamento né di presentare alcuna prescrizione medica. L’ideale sarebbe quello di effettuare con regolarità test per le malattie sessualmente trasmissibili se si praticano rapporti non protetti o si cambia spesso partner.