La pillola del giorno dopo risulterebbe utile per ridurre il fibroma all’utero, i tumori benigni che si formano sulla parete uterina. La notizia è emersa da due studi pubblicati sul New England Journal of Medicine e rispettivamente condotti dalla Cliniques Universitaires Saint-Luc, in Belgio, e dalla Mayo Clinic di Rochester, negli Stati Uniti.
Secondo i ricercatori il contraccettivo di emergenza contribuisce ad abbassare i livelli di progesterone, l'ormone femminile di cui si alimentano i fibromi, scoperta molto importante considerando che almeno il 25% delle donne presenta una sintomatologia abbastanza seria, tale da giustificare un trattamento. I principali sintomi del fibroma sono anemia, costipazione, gonfiore, infertilità, a cui si aggiunge una maggiore probabilità di aborto spontaneo.
La pillola del giorno dopo aiuterebbe ad alleviare alcuni dei sintomi del fibroma, in particolare il sanguinamento uterino, e contribuirebbe anche a ridurre le fastidiose vampate di calore, grazie all'azione del principio attivo contenuto, il levonorgestrel, che agisce abbassando i livelli di progesterone per prevenire lo stato di gravidanza.
I ricercatori delle Cliniques Universitaires Saint-Luc, hanno condotto lo studio su un campione di donne affette da fibromi all’utero. Le pazienti a cui sono stati somministrati 5 o 10 milligrammi di levonorgestrel per 13 settimane hanno mostrato una riduzione del sanguinamento e del fibroma all’utero rispetto al gruppo di controllo che è stato trattato con placebo.
Lo studio statunitense ha dimostrato, inoltre, come le donne a cui è stato somministrato un dosaggio più alto della pillola del giorno dopo, avessero anche meno probabilità di essere soggette a vampate di calore rispetto alle donne che assumono Lupron, il farmaco normalmente utilizzato nel trattamento del fibroma all’utero.
Vi sono ancora molti dubbi sulla terapia da adottare per il trattamento del fibroma all’utero, se agire con i tradizionali farmaci, intervenire chirurgicamente oppure adottare nuove terapie, alla luce della recente scoperta. La dottoressa Elizabeth Stewart, endocrinologo riproduttivo presso la Mayo Clinic, al riguardo dichiara che “è ormai chiaro che le donne con fibromi necessitano di più alternative rispetto all'isterectomia.”
”Le soluzioni chirurgiche non sono l'ideale – aggiunge la specialista - quindi abbiamo bisogno di più cure mediche. Questo studio ha suggerito che questi farmaci funzionano in modo equivalente al nostro trattamento medico standard per i fibromi e spero che gli studi futuri ne daranno conferma. Le donne possono sperare di assumere un farmaco del genere per tre mesi e poi venirne fuori''.
Non resta che sperare che la ricerca in questo senso faccia ulteriori passi in avanti, per offrire alle donne la possibilità di guarire completamente dal fibroma all’utero senza sottoporsi a interventi invasivi e irreversibili come l’isterectomia.
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