Influenza stagionale ricorrente: colpa di una variante genetica

Variante genetica predispone all’influenza stagionale

Una variante genetica rende alcuni essere umani maggiormente esposti al rischio di essere colpiti dall’ influenza stagionale e da frequenti ricadute. La scoperta è stata effettuata da un gruppo di ricercatori del Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge, i primi a capire che un gene è capace di modificare la risposta dell’organismo al virus dell’influenza stagionale nell’uomo.

Il gene in questione è il cosiddetto IFITM3, la cui alterazione rende più suscettibili le cellule umane al virus dell’ influenza stagionale. Per tale ragione, gli individui che presentano questa variante genetica dovrebbero essere trattati come gli appartenenti alle categorie a rischio ed essere sottoposti a vaccinazione.

Influenza stagionale: perché una variante genetica espone al contagio?

Il gene IFITM3 giocherebbe un ruolo determinante nel proteggere l’organismo dall’infezione virale, e una sua rara variante alterata sembrerebbe rendere le persone più esposte a ricorrenti episodi di influenza stagionale. Infatti, il compito di questo gene in un corpo sano è quello di proteggere le cellule dagli attacchi degli agenti patogeni e accade che, quando la proteina sintetizzata a partire da esso è presente in grandi quantità, la diffusione nei polmoni dei virus influenzali sembra venire compromessa.

Invece, quando vi è una variante genetica l’ influenza stagionale colpisce più facilmente, poiché si tratta di una condizione in cui la molecola è difettosa o non è presente. In tal caso l’infezione può trasmettersi più velocemente di tessuto in tessuto, arrivando ad essere molto pericolosa.

L’autore dello studio britannico, Aaron Everitt, ha dichiarato che “Sebbene questa proteina sia importante a causa del suo ruolo di difesa contro i virus, prima di oggi non sapevamo poco su di lei e su come agisce nei polmoni”, ed ha aggiunto “La ricerca è importante per spiegare come, sia il gene IFITM3 che la proteina a lui associata, siano connessi alla predisposizione virale”.

Variante genetica ed influenza stagionale: cosa dicono gli studi?

La ricerca britannica ha effettuato lo studio in un primo momento sui topi, eliminando il gene in questione in un gruppo di roditori e verificando come i sintomi dell'influenza stagionale fossero molto più marcati rispetto ai topi del gruppo di controllo che avevano mantenuto il gene IFITM3. In seguito, gli studiosi hanno analizzato alcuni archivi genetici relativi a migliaia di pazienti ed hanno potuto constatare che la variante genetica colpisce circa una persona su 400.

Per verificare se tale variante genetica fosse presente anche negli esseri umani, i ricercatori hanno sequenziato il gene in 53 pazienti che erano stati ricoverati per influenza stagionale, dimostrando come alcuni di questi presentassero delle forme alterate di IFITM3, rare nelle persone normali. Il gene in questione codificava una proteina più corta, che esponeva maggiormente le cellule di queste pazienti all’infezione.

Abraham Brass, ricercatore del Massachusetts General Hospital che ha collaborato allo studio, al riguardo ha dichiarato che “La ricerca è importante: riconoscere chi presenta la variante genetica incriminata potrebbe aiutarci a capire chi sarebbero le persone più vulnerabili, i cui sistemi immunitari non sarebbero capaci di rispondere all’infezione. In questo modo potremmo ad esempio prevedere per costoro un piano di vaccinazione specifico, e consigliare ulteriori precauzioni”.