Un team internazionale di scienziati provenienti da Australia, Giappone, Paesi Bassi e Regno Unito e coordinati dal Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research, in Australia, ha scoperto una molecola che è in grado di rendere invisibile il plasmodio della malaria al sistema immunitario umano. Il plasmodio è il parassita della malattia e, in questo senso, la molecola scoperta rivestirebbe un ruolo chiave nella corsa medico-scientifica per debellare questa infezione mortale.
Infatti, i ricercatori hanno scoperto che questa molecola è alla base del "mantello dell'invisibilità" impiegato dal plasmodio della malaria per nascondersi dal meccanismo di difesa dell’organismo umano. In più, tale molecola aiuterebbe anche la prole del parassita a costruire il mantello.
Il professor Alan Cowman della Divisione infezioni e immunità del Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research, coordinatore della ricerca, e gli altri studiosi, hanno constatato che la molecola scoperta controlla l'espressione genetica della proteina-1 del plasmodio, una delle proteine responsabili della malattia.
I ricercatori hanno ribattezzato la molecola scoperta con il nome di PfSET10, che ha un ruolo importante nel controllo genetico della proteina-1, fondamentale per la sopravvivenza del plasmodio della malaria. Il parassita utilizzerebbe la molecola durante specifiche fasi del suo sviluppo per sopravvivere all’interno del corpo umano.
Il professor Cowman ha dichiarato che "Conoscere i geni coinvolti nella produzione di questa proteina è fondamentale per capire come questo parassita sfugga alle nostre difese immunitarie”. L'infezione della malaria viene aggravata dalla proteina-1 in due modi, infatti, quest’ultima, da un lato, permette al plasmodio della malaria di attaccarsi alle cellule del rivestimento interno dei vasi sanguigni e, dall’altro, facilita il viaggio del parassita durante la sua fuga.
In questo modo, le cellule infette non possono essere eliminate dal nostro organismo perché sono attaccate alle cellule sane e, inoltre, il codice genetico della proteina è modificato, fattore che permette ad alcuni dei parassiti di passare inosservati. Questo processo si può descrivere come un "mantello dell'invisibilità", che rende difficile per il sistema immunitario scoprire le cellule infettate dal plasmodio della malaria. Questa rappresenta una delle ragioni per cui gli scienziati non sono stati in grado di sviluppare ancora un vaccino efficace per la malaria.
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