Influenza

Influenza aviaria: scatta l’allerta

Pubblicato il : 22/12/2011 0 Commenti
Influenza aviaria: scatta l’allerta

Influenza aviaria: creato un nuovo ceppo del virus H5N1

Un nuovo ceppo del virus H5N1, portatore di influenza aviaria, è stato creato in un laboratorio olandese pochi giorni fa. Il governo americano sta attualmente valutando se mettere al sicuro tale scoperta ed impedire la pubblicazione dello studio, così da proteggere la popolazione dall’ influenza aviaria ed evitare che il virus H5N1 diventi una potentissima arma batteriologica.

Un consigliere scientifico del governo degli Stati Uniti manifesta, dinanzi a questa preoccupante situazione, le sue perplessità e i suoi timori, riguardanti la possibilità che, a causa dell’ influenza aviaria, si possa innescare una pandemia di carattere globale.

Influenza aviaria: il virus H5N1 uccide il 60% dei contagiati

I ricercatori olandesi sono riusciti a mutare il virus H5N1 che causa l’ influenza aviaria, in modo tale che possa essere trasmesso all’uomo, non solo tramite il contatto diretto con gli animali portatori del virus ma, anche, via aerea, cioè attraverso tosse e starnuti.

Questa scoperta può avere ripercussioni devastanti, considerando che l’ influenza aviaria rappresentare un pericolo di morte per l’uomo. È stato, infatti, dimostrato che il virus H5N1 uccide il 60% degli uomini contagiati.

Dal 1996 ad oggi ben 600 persone sono state a contatto con animali infetti ed hanno contratto l’ influenza aviaria. Mentre, il numero di uccelli morti per contagio tramite via aerea è impressionante, si parla di milioni di esemplari.

Influenza aviaria: il coordinatore delle ricerche difende il suo studio

Ron Fouchier, lo scienziato che ha coordinato le ricerche, per l’Erasmus Medical Centre di Rotterdam, attuale custode del nuovo virus H5N1, continua a difendere il suo studio, definendolo essenziale per la ricerca medica. Dichiara, inoltre, di saper controllare la mutazione del virus portatore di influenza aviaria e che in caso di bisogno potrà arrestare il focolaio prima che sia troppo tardi.

Nonostante le preoccupazioni manifestate dal governo americano e da virologi esperti in materia di influenza aviaria, il creatore del nuovo virus H5N1 ha preferito continuare i suoi studi, mettendo in secondo piano la salute della popolazione globale.

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