Priapismo: scoperte le cause e la possibile cura

Priapismo: una condizione dolorosa ed imbarazzante

Il priapismo è un disturbo della funzionalità dell’organo maschile che provoca erezione per oltre 4-6 ore anche in assenza di stimolazione sessuale. Le cause del priapismo sono da ricercare in un’alterazione della circolazione del sangue all’interno del pene. Tale fenomeno rappresenta un evento anomalo che, oltre a provocare imbarazzo e fastidio, alla lunga può causare sei danni alla salute come disfunzioni erettili o addirittura gangrena all'organo genitale.

Infatti, anche se questo disturbo può avvenire spontaneamente, nella maggior parte dei casi è campanello d’allarme di alcune malattie come il mielosa, la leucemia, la talassemia e l’anemia falciforme. Altre cause del priapismo possono essere poi alcuni problemi circolatori a carico del cervello, la dialisi, la malaria e le punture di scorpione, tutti elementi che possono provocare un’erezione prolungata che supera le 6 ore.

Anche un trauma può provocare il priapismo, ad esempio colpi del sellino di ciclomotori a livello perianale, una caduta o un colpo violento sul pene. Talvolta, le cause del priapismo sono rappresentate anche dall’utilizzo di alcuni farmaci, come gli antidepressivi, gli antipsicotici del gruppo della fenotiazina, gli anabolizzanti, gli anticoagulanti, ed alcuni stupefacenti come la cocaina.

Arriva dal Texas la possibile cura per il priapismo

Uno staff di ricercatori dell'Università del Texas sono convinti di aver scoperto le cause del priapismo e, quindi, di averne trovato una possibile cura. Infatti, gli studiosi texani hanno dichiarato che "all'origine del disturbo ci sono i livelli troppo alti di adenosina, una sostanza chimica che regola la dilatazione dei vasi sanguigni. E che dunque fa aumentare l'afflusso di sangue nei corpi cavernosi del pene determinandone l'erezione".

Questa teoria è stata verificata facendo delle sperimentazioni su ratti geneticamente modificati in modo da non avere un enzima in grado di contrastare l'adenosina, quindi questi roditori, avendo la sostanza chimica a livelli molto alti, erano anch’essi affetti da priapismo. Alle cavie è stata somministrata una molecola, il polietilene glicole, che riduce i livelli di adenosina senza però eliminarla completamente, e dopo tale trattamento i tipo sembravano guariti.

Cura per il priapismo: si attende la sperimentazione sull’uomo

Questa scoperta rappresenta indubbiamente un fattore estremamente positivo nella ricerca delle cause certe del priapismo e di una cura per questo disturbo, e gli scienziati hanno inoltre dichiarato che "saranno necessari altri studi per capire se il meccanismo biochimico dell'adenosina è la causa della forma molto più rara di priapismo femminile, che colpisce le donne con un perenne rigonfiamento del clitoride".

Intanto i test sugli uomini dovrebbero iniziare a breve e se i risultati saranno altrettanto positivi, questa cura per il priapismo potrebbe cambiare la vita di molti pazienti, anche quella di coloro che affetti da talassemia ed anemia falciforme vengono colpiti dai sintomi del priapismo.