Secondo l’Istituto Superiore di Sanità non esiste alcuna prova scientifica che evidenzi l’efficacia del prodotto anticalvizie Crescina nel far ricrescere i capelli. Infatti, dopo attenti studi di alcuni esperti, effettuati su incarico della Procura di Torino, è stato confermato che Crescina non fa ricrescere i capelli.
A seguito di questa conferma, il Pubblico Ministero torinese, Raffaele Guariniello, ha iscritto, nel registro degli indagati, il titolare della Labo Europa, che commercializza il prodotto anticalvizie in Italia, per l’ipotesi di reato di frode in commercio.
L’ipotesi di reato scatta perché negli spazi pubblicitari, Crescina, viene reclamizzato come un prodotto anticalvizie avente la capacità di risvegliare le cellule staminali assopite, consentendo così di far ricrescere i capelli. In realtà però, gli studi, dimostrano che questo effetto è del tutto immotivato, poiché Crescina non ha alcuna capacità di agire sulle cellule staminali e soprattutto di stimolare il follicolo pilifero, permettendo così di far ricrescere i capelli.
Paolo Gigli, uno dei fondatori della Società italiana di Tricologia, si esprime sulla reale efficacia del prodotto anticalvizie Crescina. Secondo il dottor Gigli, Crescina, così come tanti altri prodotti di blanda entità, può avere solamente qualche effetto estetico.
Il prodotto anticalvizie Crescina, infatti, può semplicemente far sentire, al tatto, il capello più corposo e “sano”, ma da qui ad una cura per la calvizie vera e propria che consente addirittura di far ricresce i capelli in abbondanza, c’è una grande distanza.
Secondo il farmacologo Silvio Garattini, questi spiacevoli episodi si verificano perché c’è poco controllo degli spot pubblicitari. Servirebbe, per cui, una supervisione più consistente sulla pubblicità di prodotti cosmetici, come Crescina, che promettono risultati “miracolosi”.
Ciò è essenziale, secondo Garattini, perché, chi acquista un prodotto anticalvizie deve avere un minimo di garanzie scientifiche sulla sua efficacia, poiché, attraverso la pubblicità, soprattutto se poco controllata, si può dire quel che si vuole.
Chi propone lo spot pubblicitario, quindi, prima di promettere risultati mirabolanti, dovrebbe dimostrare la reale efficacia di tale prodotto attraverso il superamento verificabile dei test clinici che devono necessariamente essere effettuati prima di commercializzare qualsiasi prodotto, compresi quelli anticalvizie.
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