Cura per il diabete: in arrivo nuovi antidiabetici orali

Nuove soluzioni terapeutiche per la cura del diabete

Riuscire a mantenere nella norma i valori della glicemia è l’obiettivo principale della cura del diabete, patologia caratterizzata da un’alterazione del consumo di glucosio, zucchero necessario per produrre energia che fa funzionare il corpo umano. Tale alterazione è dovuta alla totale oppure parziale assenza o resistenza all’azione dell’insulina, l’ormone responsabile dell’utilizzo del glucosio da parte dell’organismo.

Mentre la cura del diabete di tipo 1 prevede la somministrazione diretta dell’insulina, nel diabete di tipo 2 si interviene con un trattamento di tipo orale. Grazie alla ricerca farmacologica, allo stato attuale sono disponibili ben otto classi di farmaci per la cura del diabete di tipo 2, che presentano meccanismi d’azione molto diversi tra loro, dalla metformina, il più utilizzato, ai più recenti inibitori del DPP-4.

A tal riguardo, l’ultimo nato tra gli antidiabetici orali inibitori del DPP-4, si chiama linagliptin, la cui uscita in commercio è prevista per la fine del 2013. La novità di questo trattamento per il diabete è che potrà essere assunto anche da pazienti anziani e affetti da disturbi renali.

Diuretici dello zucchero: la nuova classe di antidiabetici orali

Oltre a linagliptin, nell’ambito dei farmaci per la cura del diabete, entro la fine del prossimo anno si attende l’arrivo della nona classe di farmaci antidiabetici orali, ovvero gli inibitori del SGLT-2, una sostanza che nel rene favorisce il recupero del glucosio che è stato dal sangue perché in eccesso, ma risulta prezioso per il funzionamento degli organi, in particolare del cervello.

Il meccanismo d’azione di questi nuovi farmaci è del tutto innovativa ed anche complementare rispetto agli antidiabetici orali tradizionali, in quanto favoriscono l’eliminazione del glucosio in eccesso attraverso le urine, agendo come una sorta di diuretici dello zucchero. In più, i nuovi antidiabetici orali non determinano aumento di peso e migliora il controllo pressorio. Il primo inibitore del SGLT-2 si chiamerà dapagliflozin, attualmente in fase di sperimentazione molto avanzata.